Curiosità e Tradizioni
Questa nostra società opulenta, per motivi salutisti
ed estetici, ha riscoperto la cucina povera del
Mediterraneo a base vegetale. Infatti, da noi
il cibo tradizionale è ricco di verdure e povero
di grassi. Cominciamo col cundigliun, I'insalata
alla nizzarda, con pomodori, olive salate, aglio,
basilico, e chi più ne ha più ne metta secondo
la disponibilità e la fantasia, il tutto condito
con olio extravergine d'oliva.
Avviso
ai turisti, il nostro olio e quello dell'olivo
taggiasco. Continuiamo con cipolle e fiori di
zucca ripieni al forno e ravioli alle erbe (borragine,
farinello, coste). Poi i bärbägiuäi, ravioloni
sempre di erbe ma fritti in padella. Andiamo
avanti con la torta verde (il fugasun) e
apriamo una piccola parentesi. Una volta, durante
I'anno si cucinava un fugasun che era
veramente magro di condimenti e soltanto a Pasqua
si preparava la turta, la torta pasqualina,
con uova e formaggio.
Adesso è quest'ultima che si prepara tutto I'anno.
E veniamo a parlare dello stoccafisso. Chissà
perché in questo paese ci sono parecchie ed eccellenti
maniere per cucinarlo. Ricordiamo quello alla
frantoiana (aa defisièia), la coda ripiena,
il brandacugliun. Da noi poi la pizza
tradizionale è quella alta, la pisciarà ma
in questi ultimi tempi c'è un notevole rimescolamento
di carte a tale proposito. Finiamo coi dolci.
Le rinomate cubäite, miele, nocciole,
un pizzico di limone grattugiato all'interno
di una cialda. E poi per finire a fugäsa,
quella pastà e quella sbatüa.
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I menestrelli
Sanremo - II complesso i "Müratèi"
di Isolabona si e aggiudicato la
prima "Pigna d'oro" vincendo la "Giostra
del menestrello" svoltasi sabato
e domenica a Sanremo.
Dalla giuria, imbarazzatissima ad
effettuare la scelta, data la bravura
dei partecipanti, sono stati finalmente
scelti: Dolceacqua, Isolabona e il
complesso caratteristico del "Caregheto".
La sera successiva i tre gruppi rimasti
in lizza si sono battuti appassionatamente
e con armi incruente onde aggiudicarsi
I'ambito premio della "Pigna d'oro".
Suonando progressivamente nelle varie
piazzette ed angoli caratteristici
della vecchia Sanremo i menestrelli
si sono spostati sempre più verso
I'alto fino a raggiungere piazza
Capitolo, dove la giuria li ha ancora
alternativamente ascoltati.
Vincitore e risultato il gruppo di
Isolabona perché più rispondente
allo spirito della manifestazione.
Infatti le due chitarre
ed il cantante intonatissimi, ricordavano
più di tutti gli altri i menestrelli
che eseguivano le antiche serenate.
Giuseppe Moro (canto) Flavio Cassini
(chitarra) e Angelo Pastore (chitarra). da
un giornale dell'epoca, settembre
1959
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I müratèi
I se credia chi fuse i fräti invece
i èia i müratèi oh Madarena
Invece i èia i müratèi.
Invece
i èia i müratèi chi vegnia
d’en furcuin oh Madarena
chi vegnia d’en furcuin.
I portia di lensöi
gianchi di lensöi gianchi
de lin oh Madarena di
lensöi gianchi de lin.
En
du darghe a giravouta i
se sun messi a fää drin drin oh
Madarena i se sun messi
a fää drin drin.
I se
credia chi fuse i fräti chi
sunese u matütin oh
Madarena chi sunese u matütin.
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Isolabona, 1960. Edoardo Cassini, Flavio
Cassini, Aldo Piombo, Angelo Pastore
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Gli affreschi del Cambiaso
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